arrivo e subito ricordo perchè ne sono innamorata!!
e subito mi chiedo perchè ho lasciato passare tanto tempo dall'ultima volta che mi sono immersa nella sua magia!
e subito penso alle parole di José Saramago:
"
Non è vero. Il viaggio non finisce mai...
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere
di nuovo quel che si è già visto, vedere in
primavera quel che si era visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva, vedere
le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha
cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna
ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per
tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna
ricominciare il viaggio. Sempre.
Il viaggiatore ritorna subito."
poco più di un paio di ore per Roma, per una passeggiata che sembra senza tempo!!!
nuvoloni grigi!! qualche gocciolina prova a scendere...e io trovo tutto ancora più bello e romantico :)
siamo in via Nazionale, in una ventina di minuti si è da Roscioli per il pranzetto ma...
... sosta fuori programma!!!
arriviamo da Roscioli e lo troviamo chiuso :(
ancora qualche passo e siamo a CAMPO DE FIORI
focaccia cò la mortazza!! no, questa volta vorrei trovare
una piccola trattoria un pò fuori mano e non troppo turistica
ma dopo la sosta fuori programma il tempo rimasto è davvero poco
e così proviamo a scegliere uno dei locali a Campo Dè Fiori
per un pranzetto con piatti tipici
Bucatini all'amatriciana
Carciofi alla romana
dopo pranzo un ottimo caffè nella bellissima torrefazione
a pochi passi dal Pantheon
torniamo a passeggiare con lo sguardo sognante!!
e tra leggenda e realtà preparo un piatto di bucatini...
" Fioriscono ormai da tempo immemorabile e non sembrano aver fine, le accese dispute sulla
preparazione dei "bucatini all'amatriciana". Certo è che la loro ricetta ha origine nelle antiche tradizioni pastorali del Lazio e dell'Abruzzo. Si narra infatti che una sorta di amatriciana "in bianco" sia nata nelle capanne dei pastori dell'Appennino i quali per quietare i morsi della fame soffriggevano in grosse padelle di ferro il guanciale con lo strutto. Gli spaghetti ( o bucatini) conditi con il gustoso intingolo venivano spruzzati abbondantemente con il pecorino, quello dei "pascoli scoscesi e rocciosi che si stendono intorno ad Amatrice"come afferma Geo Renato Grippa, autore di alcuni testi sulla bella cittadina laziale. Una storia, nata un centinaio di anni or sono, fa invece avocare alla Capitale il diritto di aver dato i natali alla "matriciana" ( senza a iniziale)al sugo, quella che poi oggi tutti amiamo gustare. Narra infatti Secodino Freda nel suo volume "Roma a tavola", che un cuoco amatriciano sceso a Roma volle dare una impronta personale al famoso piatto, fino ad allora preparato in bianco e chiamato dagli stessi romani "alla gricia",introducendo nella ricetta il pomodoro, quello tipico casalingo che un tempo prosperava negli orti della Città eterna.
Anche sui pomodori però c'è stato di che dire. Alcuni esperti hanno consigliato quelli costolati, altri ( come Aldo Fabrizi) i San Marzano. E la cipolla? ...indispensabile ma non era di questo avviso il grande Carnacina, tanto meno lo sono ancora gli amatriciani che la escludono...
Infine immancabile, il pecorino..."
brano tratto da un piccolo libricino che quasi non ricordavo di avere
Ricette Regionali
La cucina Romana
... con tutte queste dispute...io ci provo...
Bucatini all'amatriciana
Ingredienti
150 gr guanciale
1/2 cipolla
500 gr polpa di pomodoro
peperoncino
olio
vino bianco
sale
pepe
bucatini
abbondante pecorino romano
Tagliare il guanciale a striscioline, soffriggerlo nell'olio con la cipolla affettata.
Sfumare con vino bianco. Quando la cipolla sarà dorata aggiungere la polpa di pomodoro, peperoncino, sale e pepe e far cuocere coperto per circa 30 minuti.
Cuocere la pasta, scolarli e ripassarli sul fuoco nella padella del sugo.
Condire con abbondante pecorino romano.
tener pronte fette di pane :))
film
Vacanze romane
Campo dè fiori
Un americano a Roma
La dolce vita