"...La luce del sole entrava copiosa dal vetro, così forte
da abbagliarla, sulle prime. L'acqua della laguna era verde chiaro;
in lontananza vide i giardini e la cupola di San Giorgio Maggiore
e, dietro, la stessa città di Venezia, simile a una nuvola rosa
e oro sull'orizzonte. Imbarcazioni di ogni genere, navi mercantili
e schifi più modesti, facevano la spola nelle acque trafficate..."
"... A un certo punto, in quel dedalo di minuscole calli
dovevano aver imboccato la curva sbagliata, e si rese conto
di non sapere più dove si trovassero.
ll canale di fronte era strettissimo e portava in due direzioni
diverse: a sinistra del ponte si tornava nel labirinto di vicoli di
di Cannareggio, mentre a destra si arrivava quasi subito a un'altra
via d'acqua, leggermente più grande. La luna si si stagliava bassa
fra i tetti di due case di mercanti, riflessa nei silenziosi e
scintillanti nastri d'acqua neri su entrambi i loro lati. In una finestra
ad arco acuto ardeva una candela solitaria..."
"...Con il ponte di Rialto e la piazza del mercato ormai lontani
dietro di loro, proseguirono sopra una serie di piccoli canali
e lungo vari vicoli raggiungendo una delle zone più povere della città.
Le stradine divennero ancora più strette. La ressa si diradò
finché le calli parvero praticamente deserte...
Stucco rosa chiaro e rosso si sgretolava sui muri; alcune donne
chiacchieravano a gran voce dai piani superiori delle case
e stendevano il bucato alle finestre..."
"...Un uomo mascherato proveniente dall'estremità opposta del campo...
portava un soprabito talmente lungo da sfiorare il terreno,
la sezione inferiore rigida come se fosse stata trattata con catrame o cera.
La sua strana maschera aveva la forma del becco di un uccello,
un corvo o una cornacchia...
...Poi vide le cupole dorate, i mosaici di una chiesa,
il lampo di rosa e bianco,
e si rese conto di trovarsi in piazza San Marco..."
"... Al mondo esisteva forse un luogo più splendido e più
malinconico di Venezia?..."
tratto da Il diamante dell'harem
Fritole
frittelle di carnevale veneziane
tratto da La cucina del Veneto
Ingredienti
200 gr farina
12 gr lievito di birra
40 gr uva passa
40 gr pinoli
40 gr zucchero
1 bicchierino di grappa
3/4 l di olio di semi di arachide
zucchero a velo vanigliato
Sciogliere in una ciotolina il lievito in poca acqua tiepida.
In una ciotola capiente setacciare la farina, aggiungere lo
zucchero, l'acqua in cui si è sciolto il lievito, la grappa
amalgamare con un cucchiaio e aggiungere la quantità
di acqua tiepida necessaria per ottenere una pasta morbida.
Amalgamare bene fino a rendete l'impasto omogeneo
coprire con pellicola e mettere a lievitare in luogo caldo e
riparato.
Quando la pasta avrà raddoppiato il volume, aggiungere
l'uvetta e i pinoli.
Friggere il composto a cucchiaiate nell'olio bollente. Lasciare
dorare le frittelle, su fiamma regolare; prelevare con un mestolo
forato e adagiare su carta assorbente. Trasferire nel piatto di
portata e cospargere di zucchero a velo.
dove mangiare le fritole
Pasticceria Rizzardini
Sestiere San Polo
Libri
Set in Venice
Il diamante dell'harem
L'apprendista di Venezia
i segreti del Canal Grande
La cucina del Veneto
Film
Iago
Il mercante di Venezia
The tourist
Il talento di Mr Ripley