giovedì 26 novembre 2009

Dinnede


L'anno scorso la splendida Merano ci accoglieva innevata e silenziosa alle prime luci dell'alba per regalarci una giornata di vera magia!
Il paesaggio fiabesco e il bellissimo paese ( cliccate qui!) ci incantano!


Dopo un breve giro panoramico di Merano, ci immergiamo nell'incanto del mercatino natalizio ( cliccate qui!) l'atmosfera è magica! la neve, le casette di legno illuminate da mille piccole luci, i colori, i profumi...la magia del Natale!!

Prelibatezze gastronomiche, con i loro profumi caldi e speziati, attirano inevitabilmente la nostra attenzione: vin brulè, krapfen, panini imbottiti, speck, formaggi, bretzel, zelten, pan pepato, spiedini di frutta ricoperta di cioccolato...

Tra le tante casette scorgiamo un sorta di castello con tanto di torre: Schlossbeck, il panettiere di corte.
Sembrava di essere in una fiaba, in un laboratorio in cui tanti folletti lavorano instancabilmente, chi impasta, chi tira sottili sfoglie di pasta, chi farcisce focacce, chi pensa alla legna per il forno, chi con lunghe pale inforna e pazientemente attende le delizie che pian piano diventano croccanti e profumate nel forno a legna
pane di segale

deliziosissime dinnede
una vera specialità.
Preparati con pasta di pane secondo un'antica ricetta, tirati fini e farciti con cipolla, speck, patate o formaggio. Cotti nel forno a legna e gustati caldissimi appena sfornati.
Il tutto sotto i nostri occhi attenti che provavano a carpire gli antichi segreti dei folletti panettieri
Focaccine davvero deliziose!! Una pasta leggera, morbida e un pò croccantina all'esterno, farcite con una gustosa cremina, pezzettini di speck, patate, cipolla... troppo buoniiii, indimenticabiliii!!
Era da molto che volevo provare a farli e quando, qualche settimana fa alla fiera di San Martino a Grottammare , ho trovato la farina di segale mi son messa subito all'opera, ma senza ricetta:( solo tanti deliziosi ricordi:) ( se qualche folletto può darmi la ricetta sarebbe meravigliosoooo!)
Ingredienti:
700 gr farina 0, 300 gr farina di segale, 2 cubetti di lievito di birra (50 gr), circa 600 gr acqua
sale, un cucchiaino di miele, un cucchiaino di zucchero.
farcitura: 150 gr panna da cucina, 150 gr yogurt bianco, farina, sale
200-300 gr speck, 3-4 cipolle, 2-3 scalogni, 2-3 patate, 1 salsiccia, 150 gr asiago e brie
sale, pepe, olio
Scaldare l'acqua, sciogliervi il miele, lo zucchero e il lievito. Attendere una diecina di minuti.
In una ciotola capiente setacciare le farine, fare un buco al centro, versarvi l'acqua in cui è stato sciolto il lievito e con una forchetta mescolare vigorosamente senza unirvi la farina. Coprire l'acqua con la farina e attendere 10'.
Con la forchetta mescolare vigorosamente, poi pian piano unire la farina fino ad ottenere un composto omogeneo, unire il sale.
Coprire il recipiente con pellicola e mettere a lievitare in luogo caldo per 2 ore.
Nel frattempo
- tagliare sottilmente cipolle e scalogni e saltarli alcuni minuti in una padella con un filo di olio;
- sbucciare e tagliare le patate a fettine sottili;
- tagliare il formaggio a pezzetti;
- in una ciotola unire la panna, lo yogurt, un pò di sale e qualche cucchiaio di farina per ottenere una sorta di cremina;
- tagliare a listarelle lo speck.
Riprendere la pasta lievitate e con le mani ben infarinate dividerla in 12-14 porzioni.
Sulla tavoletta di legno ben infarinata, con il mattarello, tirare una sfolgia molto molto sottile ( la pasta deve essere sottilissima!! le mie focaccine nn sono sottili come le originali:( devono essere molto più sottili!!) le porzioni di pasta infarinando bene durante l'operazione.
Adagiare le sfoglie di pasta su vassoi ricoperti di carta forno.
Dopo aver steso tutte le focaccine, farcire con il composto di panna e yogurt ( la quantità indicata nn basterà per tutte le focacce)
- cipolla, speck, sale, pepe, olio;
- cipolla, patate, sale, pepe, olio;
- cipolla, patate, salsiccia, sale, pepe, olio;
- formaggi. pepe
Cuocere in forno, nel forno a legna sarebbe perfetto ma qui ancora niente:(, già caldo a 250° per circa 15-20' ( se la pasta è molto sottile ci vorrà anche meno tempo) comunque fino a doratura.
Gustare appena sfornati!

martedì 24 novembre 2009

Il Muffin di Federica!


Una ricetta semplice, veloce e dal risultato strepitoso?

Il meraviglioso Muffin Bianco della fantastica Federica!!!!
andate da lei e vedrete l'unico ed inimitabile!!
Bellissima l'idea di Federica di cuocere il cremoso impasto in un unico stampo!più soffice e più veloce:)

Ho provato mille volte a fare i muffins ma nn ci sono mai riuscita, poco cotti, nn lievitati, troppo cotti:((
appena ho visto la ricetta di Federica mi è venuta una gran voglia di riprovare per l'ennesima volta e questa volta è stata quella buonaaaaa:)))
un dolce deliziosissimo, sofficissimo e super goloso:))


Ingredienti:
300 gr farina 00, 3 uova, 100 gr zucchero, 100 gr burro, 1 bustina di lievito in polvere vanigliato, un pizzico di sale, 1/2 bicchiere di latte, nutella a volontà:)
zucchero in granella

In una ciotola unire uova, latte, sale e burro fuso.

In un'altra ciotola setacciare la farina, il lievito e aggiungere lo zucchero.

Unire i due composti e amalgamare.

Con un cucchiaio versare metà del composto ottenuto in uno stampo rivestito di carta forno, con distribuire nutella sul composto sistemato nello stampo e versare il restante impasto.

Spolverare zucchero a granella e cuocere in forno già caldo a 180° per 30'

Sfornare, far raffreddare e gustare!!
la nutella sembra appena spalmata!

Rimane morbidissimo anche il giorno dopo ma per poco perchè ... finisce in fretta:)!

giovedì 19 novembre 2009

Il ciauscolo


Una bellissima iniziativa organizzata da Al Cibo Commestibile in collaborazione con la Compagnia del cavatappi per far conoscere le specialità DOP e IGP del nostro paese.



E subito rivedo una scena che porterò sempre con me: io piccolina, un gran portone che si apre, un frate che con fare calmo e sereno mi donava un pane morbido farcito con profumata morbida crema di carne dall'indimenticabile sapore



Il ciauscolo


Nel cuore dei Monti Sibillini dove il tempo sembra essersi fermato
San Liberato: un'oasi di pace tra montagne, alberi, fonti di acqua incontaminata.
Un santuario, una chiesetta, un
convento , un eremo

Molti anni fa, io e mio fratello piccolini e i miei che ci portavano spesso in quest'angolo di pace, il cielo era blu, l'aria leggera e il silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli.
Una passeggiata tra i boschi, per sentieri sempre più stretti fino ad arrivare all'eremo di Soffiano, una piccola cavità scavata nella roccia, molto suggestiva, antico luogo di preghiera.

Al termine della passeggiata, stanchi bussavamo al convento e un simpatico frate apriva il grande portone per accoglierci con un sorriso sereno e fraterno affrendoci una merenda sana, deliziosa, genuina e soprattutto indimenticabile: tutto rigorosamente fatto in casa, pane fragrante cotto nel forno a legna su cui era spalmato delizioso ciabuscolo.
Una gioia per il palato e per l'anima, un sapore unico, indimenticabile che ancor oggi mi sembra di sentire!


Ancora ricordi, ma questi recenti. Quando Sarnano fa da sfondo alle nostre passeggiate, tappa immancabile ad un caro amico di famiglia, grande maestro nell'arte della norcineria che ha fatto del lavoro una passione.
I suoi baffi sorridenti ci accolgono al nostro arrivo per farci fare un giro tra sapori e profumi di montagna.
Un giorno ci guidò nel suo laboratorio mostrandoci stanze i cui soffitti erano zeppi di lonze, salami, salsicce, prosciutti, ciabuscoli, appesi a mezz'aria al calore di un grande camino acceso per regalare un delizioso profumo che inondava la stanza.
Ed ecco svelati i segreti di un prezioso salume dalle antiche origini: tanto amore, passione, materie prime di ottima qualità, rispetto delle tradizioni e la voglia di far continuare a vivere i sapori genuini di una volta.
Qui il ciauscolo più buono!!! Morbido, delicato, reso ancor più aromatico dal grande vecchio camino:)


Ciabuscolo, ciavuscolo, ciauscolo tre nomi che variano al variare della zona di produzione per indicare un prodotto dalle antiche origini rurali.

Prodotto in quasi tutta la provincia di Macerata, in particolare nel territorio montano dell'alto maceratese, parte della provincia di Ancona e territori delle province di Ascoli Piceno e di Fermo.

Uno dei prodotti che meglio rappresenta il mondo contadino marchigiano, con le sue tradizioni.
Quando fare la pista era una festa, tutti riuniti, parenti, amici, vicini, giorni di duro lavoro per nn buttar via niente del povero maiale: salame, prosciutto, pancetta, salsicce ...ciabuscolo!


Inconfondibile per la sua morbidezza conferitagli dalla particolare macinatura della carne, dalla presenza di grasso tra gli ingredienti, dall'umidità dell'ambiente.
La materia prima, carne suina di prima qualità, di provenienza esclusivamente nazionale: spalla, pancetta, rifilature di lonza e prosciutto.
Il grasso fondamentale nella preparazione di questo salume per conferire la tipica morbidezza.
Il processo produttivo, in cui tecniche tramandate dalla tradizione contadina si fondono a moderne metodologie, è regolamentato da un disciplinare di produzione e sottoposto a scrupolosi controlli.
Le carni vengono tagliate e tritate più volte utilizzando trafile con fori sempre più piccoli per ottenere un composto molto fine, si aggiunge il grasso, il sale, pepe, aglio e vino ( in alcuni casi scorza d'arancio o semi di finocchio selvatico) per aromatizzare ed insaporire.
Il tutto viene poi pressato in budello naturale precedentemente disinfettato ed aromatizzato.
Uno spago di canapa chiude le estremità dell'insaccato.
Si passa alla fase dell'asciugatura in ambienti naturali, privi di condizionamenti artificiali ( in alcuni casi viene appeso in locali di alta montagna un cui il camino acceso conferisce il tipico aroma) e poi una breve stagionatura in ambiente umido.
Il nostro ciabuscolo è pronto!
Morbido, dall'aromatico profumo e dal caratteristico delicato sapore, da spalmare su fragranti fette di pane sciapo per esaltare ancor di più il tipico sapore.

Per me nn c'è ricetta che tenga, il modo migliore per gustare tutta la sua bontà è come vuole la tradizione: spalmato sul pane!


Da leggere
IL CIAUSCOLO
Un salume antico dal gusto moderno
ricerca storico-scientifica curata dalla dott.ssa Luciana Pacifici
Camera di Commercio Macerata 



martedì 17 novembre 2009

Torta di castagne

Premessa indispensabile:)
Questa nn è una mia ricetta!!
è di mia mamma, troppo troppo buona che nn potevo nn postarla!!
Tempo di castagne, di camino acceso, di domenica passata in casa a pensare a piccoli doni da regalare a Natale, a lavoretti fatti con legno, muschio, nastri di raso colorati per creare una calda atmosfera natalizia, a ricettine da preparare per la tavola delle feste.
Per cena tutti insieme intorno al fuoco: grigliata!!
Mentre prendiamo la legna per accendere il fuoco, raccogliamo profumate erbe aromatiche per insaporire olio e carne, accendiamo il fuoco, gustiamo un piacevole aperitivo, mia mamma è in cucina a prepare una deliziosa torta di castagne!!
Soffice, leggera, ripiena di morbida crema!!una bontà assoluta!!


è troppo bravaaaaa!!!!!
ogni suo piatto è sublime!!!
anche se ha pochissimo tempo e pochissimi ingredienti riesce sempre a fare vere e proprie magie:)
ogni giorno ci regala ricettine stuzzicanti, sempre nuove e gustose, instancabile anche nei giorni più difficili è lì con tutta la forza e l'amore che solo una mamma, solo un angelo del focolare può donare
grazie mamma!!!!

Ingredienti
200 gr farina di castagne, 100 gr farina, 120 gr zucchero, 2 uova, 1 1/2 bicchiere di latte, 1 bustina di lievito vanigliato in polvere, un pizzico di sale, un bicchierino di rum, 50 gr pinoli

per la crema: 2 uova, 3 cucchiai scarsi di zucchero, 2 cucchiai abbondanti di farina di castagne, 3 bicchieri di latte, 1 cucchiaio di farina 00, vanillina

Montare le uova con lo zucchero, aggiungere la farina, il latte, il rum, il lievito, il pizzico di sale ed amalgamare bene.
Rivestire con carta forno uno stampo a cerniera, versare il composto ottenuto, cospargere la superficie con i pinoli e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 o fino a doratura.

Nel frattempo preparare la crema montando le uova con lo zucchero, aggiungendo la farina, il latte e la vanillina. Cuocere su fuoco basso girando continuamente fino ad ottenere un crema morbida e vellutata ( bastano pochi minuti).

Far raffreddare
Sfronare il dolce. Far raffreddare
Tagliarlo a metà.
Sistemare sul piatto da portata lo strato del dolce, farcire con crema e coprire con l'altro strato.
Servire almeno dopo un paio d'ore.
Il giorno dopo è ancor più buona, soffice come appena fatta!

venerdì 13 novembre 2009

Torta morbida alla ricotta


Ancora un dolce dal goloso libro Dolci 80 ricette classiche e moderne
e ancora una volta da me modificato, ma che ci posso fare, appena vedo la foto di una ricetta leggo velocemente ingredienti e procedimento e mi metto a pasticciare senza controllare se in casa ci son tutti gli ingredienti.

Una ciotola e via una nuvola di farina ( quella c'è sempre ), un'altra ciotola zucchero, qualche uova e burro ( fin qui tutto ok ma devo assolutamente diminuire le dosi è più forte di me:), la ricotta ( anche quella c'è altrimenti nn avrei scelto questa ricetta ma la bilancia ha qualcosa da ridire: nn basta:( ), un pò di yogurt mi viene in soccorso:), e la torta è salva:)


Ingredienti:
160 gr zucchero, 150 gr ricotta, 100 gr yogurt bianco, 120 gr burro, 150 gr farina autolievitante, 2 uova, vanillina, 100 gr uvetta, Marsala, 1 cucchiaino di lievito in polvere
zucchero a velo


Mettere l'uvetta a bagno in 3-4 cucchiai di Marsala e un pò di acqua calda e lasciare almeno 1 ora.

In una ciotola lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto leggero e spumoso.
Unire la ricotta, lo yogurt, la vanillina, i tuorli, l'uvetta ben strizzata e infarinata e qualche cucchiaio di Marsala.

In un piatto di coccio montare gli albumi a neve.

Incorporare gli albumi nel composto lentamente, a piccole dosi, mescolando dal basso verso l'alto, facendo attenzione a non smontarli.
Aggiungere la farina e il lievito setacciati, incorporando poco a poco per mantenere il composto spumoso.

Versare il composto così ottenuto un una tortiera da 18-20 cm di diametro foderata di carta forno.

Cuocere in forno già caldo a 180° per 40' o cmq fino a doratura.
Sfornare, dopo qualche minuto togliere dallo stampo e far raffreddare su una griglia.
Spolverare con zucchero a velo e servire.


Ricetta originale:)
100 gr uvetta, 3 cucchiai di Marsala, 175 gr burro, 175 gr zucchero, 250 gr ricotta, 1 cucchiaino estratto di vaniglia, 3 uova, 150 gr farina autolievitante, 1 cucchiaino di lievito in polvere, zucchero a velo

mercoledì 11 novembre 2009

La fiera di San Martino


Grottammare con la sua tradizionale Fiera di San Martino che vanta origini antichissime ci regala una tranquilla passeggiata tra le bancarelle che offrendo ogni sorta di prodotti animano il cuore del paese.

Ci perdiamo tra i colori e gli odori del mercato: l'arancio dei mandarini, il marrone delle castagne, l'oro del miele e dell'olio, il rosso del vino, e il buon odore dei dolci, del tacchino farcito, delle caldarroste, della porchetta ...



Nel giadino comunale degustazione e vendita di prodotti tipici: formaggi, farina per polenta, salsicce, vino, birre artigianali, pane con l'olio nuovo, vino novello.

I prodotti artigianali come i pizzi a tombolo di Offida, i cesti e i canestri in legno, ci ricordano i lavori di una volta.

L'aria profuma di caldarroste e noi sempre più carichi di buste ce ne andiamo verso casa pregustando una serata di festa con castagne e vino cotto!
un vino particolare, tipico della tradizione contadina marchigiana (famoso quello di Loro Piceno, ma anche altri paesini del maceratese e dell'ascolano producono questo antico nettare). Si ottiene facendo bollire il mosto in una pentola di rame fin quando rimane una piccola quantità. A questo punto il concentrato di mosto si mette nelle botticelle di rovere insieme a quello degli anni passati e poi ... la ricetta è antichissima e segreta,
La ricetta di oggi:
in un bicchiere versare un pò di vino cotto
prendere qualche caldarrosta calda calda, sbucciare, spellare, spezzettare e tuffaterle nel vino cotto
aspettare qualche minuto e gustare:)

Buon San Martino a tutti!!

lunedì 9 novembre 2009

Cioccolata calda all'amaretto


Ingredienti:
una sera fredda e piovosa
un dopocena da trascorrere in casa, al calduccio, chiacchierando, sfogliando vecchi giornali, leggendo un libro, guardando un bel film, finendo l'ultimo lavoro di cucito

60 - 70 gr cioccolato fondente
60 - 70 gr cioccolato al latte
40 gr panna
50 circa latte
liquore all'amaretto
qualche amaretto

In un pentolino versare il latte e la panna.
Mettere sul fuoco, aggiungere il cioccolato spezzettato e mescolare con un cucchiaio fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso.

Se si vuol rendere più aromatica la cioccolata aggiungere qualche cucchiaio di liquore all'amaretto.

Versare nelle tazze, decorare con amaretti sbriciolati e servire.


10 ' in cucina e ... per la casa un dolce profumo, tra le mani una tazza fumante per regalarsi attimi di vera golosità

giovedì 5 novembre 2009

Dolce al cioccolato bianco con rum e uvetta


Sfogliando il libro dolci 80 ricette classiche e moderne Joanna Farrow ed. il Viaggiatore
è impossibile resistere alla tentazione di correre in cucina a pasticciare per poi gustare un dolce semplice, soffice, dal sapore delicato e particolare per la presenza del rum che sposa deliziosamente l'uvetta e il cioccolato bianco.

Ho variato un pò la ricetta, eliminando il burro, aumentando la farina, aggiungendo il latte e diminuendo il cioccolato, più leggera per nn dover resistere alla seconda fettina di dolce che immacabilmente è lì a tentarmi:).


Ingredienti:
2 uova, 250 gr farina autolievitante, 1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci, 100 gr latte, 75 gr zucchero, 3 cucchiai di rum, 50 gr cioccolato bianco, 50 gr uvetta


Mettere a bagno l'uvetta.

In un recipiente montare le uova con lo zucchero. Aggiungere la farina, il latte, il rum, il lievito e lavorare fino ad ottenere un composto liscio e cremoso.
Unire l'uvetta ben strizzata e infarinata e il cioccolato a pezzi ed amalgamare.

Versare il composto in uno stampo da plumcake rivestito con carta forno.
Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40' controllando la cottura con un stecchino.

Sfornare, far raffreddare su griglia e servire con una calda tazza di tè

lunedì 2 novembre 2009

Pera volpina al tè bianco con crema alla vaniglia



Qualche giorno fa mia mamma è rientrata dalla spesa con un piccolo grazioso frutto dimenticato: la pera volpina.

Piccola, scura, dura, non dolce, da mangiare quasi esclusivamente cotta
e così ho pensato di cuocerla nel tè bianco e di accompagnarla con una crema alla vaniglia e una spolverata di cacao



Dopo aver scaldato l'acqua.

Ho lasciato cadere nella teiera qualche cucchiaino di tè bianco e l'acqua calda lasciando in infusione per alcuni minuti.

Poi in un pentolino ho versato il tè aggiungendo qualche cucchiaio di miele, i piccoli frutti e ho lasciato cuocere fin quando le pere nn avevano perso la loro durezza.

Nel frattempo ho preparato la crema alla vaniglia montando un tuorlo con quasi due cucchiai di zucchero e una spolverata di farina, scaldando il latte profumato con la vaniglia, riunendo il tutto in un pentolino e facendo cuocere girando continuamente fino ad ottenere una crema vellutata.

In piccole ciotoline, qualche cucchiaio di crema, un piccolo frutto profumato ed una spolverata di cacao.


Con questa ricettina partecipo al meraviglioso contest di Susina la strega del te