martedì 30 giugno 2015

leggendo





"Dovrebbe essere così", - pensò adesso, "qualcosa di imprevedibile 
che giunge da fuori e ci riempie. Qualcosa che cambia il modo in cui 
vediamo ciò che vediamo. Qualcosa che ci permette di vedere ciò che 
non vediamo."  
Ballando a notte fonda - Andre Dubus


giovedì 11 giugno 2015

Vallo di Nera e Fior di Cacio

seguendo le vie dei pastori
si udiranno storie antiche
di una valle, del suo fiume, dei suoi pascoli e del suo castello


in un luogo senza tempo
sulla sommità di un colle dove il borgo sembra dominare il tempo che passa
per i vicoli, su quei ciottoli, sotto gli archi, per ripide scalinate, per stretti passaggi,
passi lenti e pesanti carichi di storia 
tra le mani nodose un bastone per spaventare il tempo  
e si fermerà il viandante ad ascoltare occhi che tanto hanno vissuto

e nel mese di giugno
ci saranno canti, balli, stornelli, sapori, profumi, colori
tra preziose chiese romaniche, sotto portici, in chiostri, piazzette, nelle antiche cantine
protagonista il formaggio e le sue tante storie
e poi....montagne di ciliegie, nuvole di pizzette fritte
birre artigianali, vini e prodotti tipici locali....
degustazioni gratuite per le vie del paese
visite guidate alla scoperta delle vie della Transumanza
e per gli amanti dell'arte visite guidate per ammirare gli affreschi del borgo
e una imperdibile sosta a La Casa dei Racconti luogo di notevole importanza in cui si raccoglie e conserva la letteratura orale della zona, con documenti, riviste, libri, foto e soprattuto con i cantastorie-pastori che incantano con le loro storie e gli anziani tutti che con gioia versano, nei giovani calici assetati, le loro gocce di vita 









13-14 giugno 2015 



da leggere
Vallo di Nera e il suo territorio
Il paese dei coppoloni



giovedì 4 giugno 2015

la pioggia dei miei viaggi #sensomieiviaggi

in questi giorni di caldo, con la pelle al sole e i capelli al vento, con l'aria della sera che profuma di gelsomino, con abiti bianchi e freschi che sembra piena estate me ne sto con la testa tra le nuvole, proprio tra le nuvole sì perché questa volta il tema del senso dei miei viaggi, scelto da Federica, è la pioggia .... quella pioggia che improvvisa e imprevista, cambiando piani, smontando programmi, riesce a rendere un viaggio ancora più bello e indimenticabile....
perché ti ritrovi a correre per infilarti sotto il primo riparo che capita e, mentre sorridi divertita, ti volti e sei, per caso, sull'uscio di una piccola bottega o in un bellissimo portico o sotto ad un antico balcone o magari all'ingresso di un museo o sotto l'ombrello di un gentile passante.....
sono tanti  ma tanti i ricordi di viaggio legati alla pioggia, e non perché finora abbia scelto mete o mesi piovosi, anzi! a Tropea, in piena estate, si continuava a spostare il giorno della partenza a causa del brutto tempo che non permetteva di raggiungere le isole Eolie beh! non si poteva partire senza vederle....e in Sicilia in "pieno periodo di siccità" la pioggia era lì pronta a dar spettacolo e a Chiusi che per la tanto attesa festa del vino neppure gli anziani del paese sapevano dire da quando non scendeva tanta pioggia e poi e poi e poi.....



a volte si son cambiati i programmi  come quella volta a Barcellona, in quei giorni di fine maggio, quando non ci sarebbe stato altro che sole....altro che sole! ogni giorno si calcolava il tempo che avremmo impiegato per spostarci da un posto all'altro così da evitare la pioggia....ma un acquazzone improvviso ci ha "costretto" a trovar riparo e, per aspettare che spiovesse, a gustare deliziosi piatti al Bar Celta Pulperia....



Barcellona 


una volta, la pioggia l'ho trovata che aspettava all'aeroporto per accompagnarmi nel viaggio verso casa :/



 altre volte, testardi, si è proseguito il viaggio per luoghi che la pioggia rendeva ancora più magici

Istanbul

"Non maledire ciò che viene dal cielo. Inclusa la pioggia.
Non importa cosa ti precipiti addosso, non importa quanto violento il nubifragio o gelida la grandine: non rifiutare quello che il cielo ti manda. 
Lo sanno tutti. Inclusa Zeliha.
Eppure, quel primo venerdì di luglio, eccola affrettarsi sul marciapiede soffocato dal traffico, verso un appuntamento per il quale è già in ritardo, imprecando come uno scaricatore....contro le pietre rotte del selciato, contro i tacchi alti....contro l'intera dinastia ottomana che nella notte dei tempi ha conquistato Costantinopoli, e sì, contro la pioggia....quella stramaledetta pioggia estiva.
Qui da noi la pioggia è un tormento. E' probabile che in altre parti del mondo venga accolta da uomini e cose come un dono: fa bene ai raccolti, fa bene agli animali e alle piante e, per aggiungere un tocco di romanticismo, fa bene agli innamorati. La pioggia, qui, non significa soltanto bagnarsi e sporcarsi. Vuol dire rabbia. Fango, caos e rabbia, come se non ne avessimo in abbondanza di tutti e tre. E lotta. E' sempre una lotta, Simili a dieci milioni di gattini scaraventati in un secchio d'acqua, ingaggiamo un'inutile guerra contro le gocce. Non si può dire che affrontiamo la battaglia da soli, perché al nostro fianco ci sono le strade, con quei nomi antidiluviani stampigliati sulle targhe di latta, le tombe dei santi sparpagliate ovunque, i mucchi di spazzatura in attesa, le mostruose voragini dei cantieri in procinto di trasformarsi in palazzi moderni, e i gabbiani....Quando il cielo si spalanca e ci sputa in testa, tutti quanti perdiamo il controllo. 
Eppure, mentre le ultime gocce si posano sul terreno e molte altre restano appollaiate sulle foglie ripulite dalla polvere,in quel momento indifeso in cui ancora non siamo sicuri che la pioggia sia finita davvero (e forse non lo sa neppure lei), tutto si rasserena. Per un lungo istante il cielo sembra scusarsi per il disastro in cui ci ha sprofondati. E allora noi, con le goccioline ancora fra i capelli, il fango sui vestiti e il malumore negli occhi, restituiamo lo sguardo a quel cielo, che ha assunto una sfumatura cerulea più chiara e trasparente che mai. Guardiamo in alto e non possiamo fare a meno di sorridergli in risposta. Lo perdoniamo, come sempre...."
La bastarda di Istanbul - Elif Shafak