giovedì 28 febbraio 2013

"Bistecca" di radicchio, "insalata" di asiago, confettura di rabarbaro e sapa


un piatto semplicissimo
per portare in tavola tutta l'essenza della stagione
con i suoi colori, sapori, atmosfere


Radicchio grigliato
insalata di asiago
sapa e confettura di rabarbaro 

Ingredienti

radicchio rosso di Verona

                                 asiago
       
noci
pepe
           sapa

confettura di rabarbaro


                                    olio extravergine di oliva
                                 sale       




. unire asiago e noci, condire con un filo di olio e pepe

. tagliare il radicchio
cuocere alcuni minuti sulla griglia o su bistecchiera ben calda

. Adagiare il radicchio sul piatto di portata, condire con un filo di olio, sale
e una macinata di pepe
aggiungere l'insalata di asiago
terminare con sapa e confettura di rabarbaro.


Sapa
mosto d'uva cotto
sciroppo dolce dal colore del caramello,
utilizzato nella preparazione di alcune ricette tipiche
si ottiene facendo bollire il mosto d'uva fino a ridurlo di un terzo

mercoledì 27 febbraio 2013



"...   siamo nelle mani del peggior stile di vita
                   nelle mani di insensati governanti
                                           che si danno il turno
         mentre navighiamo senza più comando
                                        in preda alla tempesta
...
                 dormienti in stato di sonno perenne
i servi del potere si vendono per quattro soldi
                                     pappagalli ammaestrati
                           che ripetono ossessivamente
            sempre le stesse irresponsabili bugie
   dobbiamo risvegliare adesso  le coscienze
                                                                adesso,
                                        forse è troppo tardi..."
tratto da Facciamo finta che sia vero
testo di Franco Battiato, Manlio Sgalambro


abbiamo avuto l'occasione per provare a cambiare
per agire, per dire basta...
chi è spettatore è complice
e quando da spettatori/complici diventiamo protagonisti
tanti, troppi sono solo capaci di buttar via un'occasione
un'occasione per dare a qst paese una speranza per il futuro...
mi viene da pensare che qst è solo un paese per i soliti venduti!
vergognoso!


"...i funzionari dello stato italiano
si fanno prendere spesso la mano
inizian bene e finiscono male
capita spesso che li trovi a rubare
e fanno cose che stan bene solo a loro
a usufruire di vantaggi esagerati
così abbandonano ogni tipo di decoro
e si comportano come degli impuniti..."
da La Cumbia di chi cambia
testo di Lorenzo Cherubini

e c'è ancora chi continua a permettere tutto questo!

domenica 24 febbraio 2013

in the wind...



Costa della luce 
Tarifa
la città del vento

dove il cielo e il mare si incontrano
dove il vento con la sua forza nn ti fa sentire nulla
dove il blu riempie gli occhi
dove vorresti perderti nell'infinita bellezza delle forze della natura




"...Sono sopraffatto dalla forza emanata dall'oceano, capace
di coinvolgere tutti i miei cinque sensi. Il sapore salmastro
sulla lingua, l'odore delle alghe, la brezza fresca sulla pelle.
il suono della risacca che si infrange, e la metamorfosi delle
onde, mentre passano dal verde al bianco spumoso, per poi
ritrarsi e meditare se trasformarsi di nuovo, di lì a qualche
istante. Per quanto abbiamo potuto inquinare il mare, sfrut-
tarlo, abusarne, non siamo mai riusciti a comprendere le
leggi. C'è una certa sicurezza nel modo in cui le onde si ab-
battono di continuo contro la terra, quasi a ricordare che è
l'oceano a controllare noi, e non il contrario.
...
Il sussurro dell'Oceano che si infrangeva sulla spiaggia
avrebbe trovato un senso, e un significato ancora più
profondo, solo dopo che me ne fossi andato.
  Sapevo che qualcosa dentro di me era cambiato, qualcosa
di importante. Ma non ero ancora in grado di quantificarlo o
di spiegare con esattezza cosa fosse...
...ero certo che la nuova consapevolezza a cui ero giunto si
sarebbe dischiusa dentro di me man mano che fossi andato
avanti per la mia strada..."
                              tratto da
                              Indian Takeaway

                                                   

giovedì 21 febbraio 2013

Cupcakes al cioccolato e crema di ricotta





e poi metti una notte a pensare
le stelle...i sonagli, i sogni che si trasformano in ombre

la luce che resta accesa per lasciarti credere che non sia notte, che è di notte che i pensieri sono lì ad aspettarti
pensare, non voler pensare...
e trovare lei che è lì accanto a te con parole che arrivano dritte al cuore 
grazie amica mia


Cupcakes al cioccolato
con crema di ricotta

Ingredienti
300 gr farina
100 gr zucchero di canna
20 gr cacao in polvere
100 gr cioccolato fondente
0,6 dl olio di semi
1/4 l latte
vaniglia
2 uova
1 bustina di lievito in polvere per dolci

250 gr ricotta
zucchero a velo

chicchi di cioccolato al caffè

Montare le uova con lo zucchero.
In una ciotola setacciare la farina con il lievito aggiungere il cacao, il cioccolato metà grattugiato e metà tritato grossolanamente.
Scaldare il latte unendo la vaniglia e far raffreddare.
Unire tutti gli ingredienti e amalgamare.
Distribuire il composto negli stampini riempiendo fino a 3/4.
Cuocere in forno preriscaldato 200° C per circa 20 minuti.

Per la crema di ricotta, lavorare la ricotta con una forchetta fino a renderla cremosa, aggiungere lo zucchero a velo e amalgamare.

Quando i dolci saranno freddi, farcire con la crema di ricotta, terminando con chicchi di cioccolato


e si avrà quasi l'impressione
che nn ci siano più tutti quei km di distanza ;)


lunedì 18 febbraio 2013

Bara brith




immaginate...
...un piccolo villaggio gallese...
...un dolce ricco e dolcemente speziato...
...fumanti tazze di tè...
per un pomeriggio (quasi) perfetto




Bara brith
il nome significa pane macchiato
veniva tradizionalmente fatto con il lievito
di pane avanzato alla fine della giornata
e "macchiato" con l'uva sultanina

Ingredienti

275 gr frutta secca mista tipo uvetta
sultanina* e scorzette di agrumi

325 ml tè nero caldo

325 gr farina

2 cucchiaini di lievito

1 e 1/4 - 1 e 1/2 cucchiaino di mix di spezie*

100  80 gr burro sciolto

150  120 gr zucchero di canna

1 e 1/2 cucchiaino di melassa scura 

1 uovo sbattuto ( ho sostituito con un po' di latte)

* uva sultanina, se potete utilizzate quella turca




* Mix di spezie
1/4 stecca di cannella
1 cucchiaino di chiodi di garofano interi
(circa 20)
1 cucchiaino di macis in polvere o due scaglie
1/4 si cucchiaino di noce moscata appena
grattugiata


Mettere la frutta in una tazza, aggiungere il tè caldo, lasciare a bagno per circa 30 minuti,
quindi scolare la frutta e conservare il tè.

Versare la farina, il lievito e il mix di spezie in un recipiente e mescolare bene. Mettere il
burro sciolto in una tazza, aggiungere il tè conservato, lo zucchero e la melassa e mescolare.
Continuando nella lavorazione aggiungere l'uovo sbattuto  il latte e la frutta.

Versare questo composto nella farina e mescolare fino a ottenere un impasto quasi
liquido. Versare in un stampo da plumcake rivestito di carta forno e cuocere in forno
preriscaldato a 160°C per circa 1 ora e 15 minuti o fino a quando la superficie risulterà
e lo stuzzicadenti inserito all'interno dell'impasto, risulti pulito. Il bara brith deve presentarsi
come un dolce scuro e umido; per questo bisogna prestare molta attenzione all'ultima fase
della cottura nella quale il dolce può facilmente bruciarsi e diventare secco.
Sfornare e far raffreddare su una griglia, preferibilmente un'intera notte.
Tagliare delle fette spesse spalmare
di burro e servire con una tazza di tè; sarà una perfetta merenda pomeridiana.

ricetta tratta da
Spezie
    da tutto il mondo



libri
Spezie da tutto il mondo
Vecchi diavoli


Musica
Girk's Zygotic Mynci

venerdì 15 febbraio 2013

Datteri farciti e caffè arabo speziato


aromi speziati, colori caldi
sapori che evocano terre lontane
le terre delle Mille e una notte, della via delle spezie
le terre della regina di Saba, delle antiche civiltà...
profumo di incenso, scintillii, storie di mercanti...




"...il caffè arabo al cardamomo...
simbolo dell'ospitalità araba...
Versato da eleganti teiere dal beccuccio lungo,
il caffè esce formando archi fragranti, passando
sopra un baccello di cardamomo inserito nel
beccuccio..."



Datteri ripieni di ricotta
con caffè arabo speziato
tratto da Spezie da tutto il mondo

18 datteri di ottima qualità, tipo mozafati
o medjool, denocciolati

100 gr ricotta (ho utilizzato del formaggio cremoso)

2 cucchiaini di zucchero (a velo)

1 cucchiaino di noce moscata, appena
grattugiata


Per il caffè arabo speziato

4 cucchiai colmi di caffè
grossolanamente macinato

acqua

1 cucchiaino e 1/2 di semi di cardamomo

4 baccelli di cardamomo interi, schiacciati

1 cucchiaino di acqua di rose o di acqua di
fiori d'arancio

zucchero per servire*

* Gli arabi di solito bevono questo caffè
amaro. Ad ogni modo, è delizioso anche con
dello zucchero di canna, quindi servitelo
separatamente.

Per preparare i datteri, mettere la ricotta o il formaggio cremoso in un piccolo recipiente
e lavorare fino a renderlo cremoso. Aggiungere lo zucchero e lo noce moscata e mischiare fino ad ottenere una crema omogenea. Riempire ogni dattero con un pò di crema.

Per preparare il caffè, mettere il caffè macinato e il cardamomo in una casseruola larga e
aggiungere 1,25 litri d'acqua bollente ( se preferite un caffè più forte, usatene 90 ml)
Aggiungere l'acqua di rose o l'acqua di fiori d'arancio e fate bollire. Abbassare la temperatura
e cuocere a fuoco lento per 1 minuto, quindi spegnere il fuoco. Coprite con un coperchio e lasciate riposare per 30 minuti.

Prima di servire, riscaldare il caffè senza farlo bollire e trasferirlo in una teiera calda.
Versarlo in tazzine o bicchierini e servire con i datteri farciti.


libri
Spezie da tutto il mondo
Le mille e una notte
La maga delle spezie
La città che profuma di zenzero e cannella
Rosa è il colore della Persia

film
Una notte con il re
Closed curtain

lunedì 11 febbraio 2013

Fritole...a Venezia



"...La luce del sole entrava copiosa dal vetro, così forte
da abbagliarla, sulle prime. L'acqua della laguna era verde chiaro;
in lontananza vide i giardini e la cupola di San Giorgio Maggiore
e, dietro, la stessa città di Venezia, simile a una nuvola rosa
e oro sull'orizzonte. Imbarcazioni di ogni genere, navi mercantili
e schifi più modesti, facevano la spola nelle acque trafficate..."



"... A un certo punto, in quel dedalo di minuscole calli
dovevano aver imboccato la curva sbagliata, e si rese conto
di non sapere più dove si trovassero.
ll canale di fronte era strettissimo e portava in due direzioni
diverse: a sinistra del ponte si tornava nel labirinto di vicoli di
di Cannareggio, mentre a destra si arrivava quasi subito a un'altra
via d'acqua, leggermente più grande. La luna si si stagliava bassa
fra i tetti di due case di mercanti, riflessa nei silenziosi e
scintillanti nastri d'acqua neri su entrambi i loro lati. In una finestra
ad arco acuto ardeva una candela solitaria..."


"...Con il ponte di Rialto e la piazza del mercato ormai lontani
dietro di loro, proseguirono sopra una serie di piccoli canali
e lungo vari vicoli raggiungendo una delle zone più povere della città.
Le stradine divennero ancora più strette. La ressa si diradò
finché le calli parvero praticamente deserte...
Stucco rosa chiaro e rosso si sgretolava sui muri; alcune donne
chiacchieravano a gran voce dai piani superiori delle case
e stendevano il bucato alle finestre..."


"...Un uomo mascherato proveniente dall'estremità opposta del campo...
portava un soprabito talmente lungo da sfiorare il terreno,
la sezione inferiore rigida come se fosse stata trattata con catrame o cera.
La sua strana maschera aveva la forma del becco di un uccello,
un corvo o una cornacchia...
...Poi vide le cupole dorate, i mosaici di una chiesa,
il lampo di rosa e bianco,
e si rese conto di trovarsi in piazza San Marco..."


"... Al mondo esisteva forse un luogo più splendido e più
malinconico di Venezia?..."
                                                                                                                                                              tratto da Il diamante dell'harem




Fritole
frittelle di carnevale veneziane
tratto da La cucina del Veneto



Ingredienti

200 gr farina

12 gr lievito di birra

40 gr uva passa

40 gr pinoli

40 gr zucchero

1 bicchierino di grappa

3/4 l di olio di semi di arachide

zucchero a velo vanigliato





 Sciogliere in una ciotolina il lievito in poca acqua tiepida.
In una ciotola capiente setacciare la farina, aggiungere lo
zucchero, l'acqua in cui si è sciolto il lievito, la grappa
amalgamare con un cucchiaio e aggiungere la quantità
di acqua tiepida necessaria per ottenere una pasta morbida.
  Amalgamare bene fino a rendete l'impasto omogeneo
coprire con pellicola e mettere a lievitare in luogo caldo e
riparato.
   Quando la pasta avrà raddoppiato il volume, aggiungere
l'uvetta e i pinoli.
   Friggere il composto a cucchiaiate nell'olio bollente. Lasciare
dorare le frittelle, su fiamma regolare; prelevare con un mestolo
forato e adagiare su carta assorbente. Trasferire nel piatto di
portata e cospargere di zucchero a velo.


dove mangiare le fritole
Pasticceria Rizzardini
Sestiere San Polo


Libri
Set in Venice
Il diamante dell'harem
L'apprendista di Venezia
i segreti del Canal Grande
La cucina del Veneto


Film
Iago
Il mercante di Venezia
The tourist
Il talento di Mr Ripley




giovedì 7 febbraio 2013

Spaghetti di riso con verdure al tè verde


...sarà un lungo viaggio
e lasciata la dolce isoletta dorata
si alza d'improvviso un forte vento, Calypso deve essersi svegliata dal suo sonno, quel sonno che nn le faceva pensare al suo amore perduto...
è in arrivo una forte tormenta, il cielo si fa plumbeo e poi sempre più scuro fino a non lasciar vedere più nulla...lampi squarciano il cielo...


"...Qui si prepara un nuovo temporale
e non si vede arbusto né cespuglio
sotto cui ripararsi in qualche modo.
Lo sento già dal fischiare del vento.
Quella nuvola nera - e come grossa!-
ha l'aria d'un immenso otre maligno
pronto a rovesciar giù acqua a torrenti..."

scorgo un'isoletta in cui trovar riparo...

" ...L'isola è piena di questi sussurri
di dolci suoni, rumori, armonie,
che non fanno alcun male, anzi dilettano.
A volte son migliaia di strumenti
che vibrando mi ronzano negli orecchi;
altre volte son voci sì soavi,
che se ascoltate dopo un lungo sonno,
m'inducono ancora ad assopirmi;
e allora, in sogno, sembra che le nubi
si spalanchino e scoprano tesori
pronti a piovermi addosso; ed io mi sveglio
col desiderio di sognare ancora..."
                                        da La tempesta
                                        di W. Shakespeare


seguo antiche rotte
le stesse che molti e molti anni fa solcarono le navi con i loro carichi di spezie e tè

il tè, quelle foglie singolari, quella gustosa bevanda che ha conquistato imperatori, artisti, interi popoli, quella fonte di benefiche proprietà...

i numerosi composti polifenolici contenuti nel tè verde possiedono una notevole attività antiossidante...e allora prepariamo un tè



Spaghetti di riso con verdure al tè
libera interpretazione della ricetta del libro

Ingredienti
250 gr spaghetti di riso
1 carota
4-5 funghi
1 porro
piselli 
1/4 di crauto
1 piccolo radicchio
1 finocchio
germogli di soia
1 tazza di tè verde
olio 
pepe di Sechuan
sale

Preparare il tè verde.

Pulire le verdure e tagliarle a dadini e a julienne.
Tagliare il porro a rondelle molto sottili e soffriggerlo in padella con l'olio,
unire le verdure iniziando con le carote e aggiungendo le altre ( esclusi i
germogli) in base ai rispettivi tempi di cottura, salare.
Lasciar cuocere 15 minuti poi sfumare con il tè.
Cuocere gli spaghetti per pochi minuti ( finiranno di cuocere in padella)
in acqua bollente, scolare e saltare in padella con le verdure, verso fine
cottura aggiungere i germogli.
Spolverizzare con il pepe e servire subito.


libri
pensieri, parole e aromi
Una discesa nel Maelstrom
Ventimila leghe sotto i mari
La tempesta
film
Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo
Battleship
La tempesta perfetta


lunedì 4 febbraio 2013

Torta di arachidi e cioccolato con gelato


per la strada verso Neverland ho incontrato un'isoletta scura come la notte
"... la notte, quando i desideri trovano nell'oscurità la dimensione per espandersi senza paura di un limite." da La strada per Istanbul
un'isoletta bagnata da un mare di caffè
coperta da un morbido manto dorato
tra piante di menta e vaniglia
nell'aria volteggiava leggerissimo zucchero a velo
paesaggi di dolce bellezza che aspettavano solo di essere assaporati


Torta di arachidi 
     e cioccolato con "gelato"
dal libro Varnelli anice da gustare
riveduta e scorretta

Ingredienti
per la torta di arachidi: 200 gr arachidi sgusciate, tostate e tritate, 150 gr zucchero di canna
                                       2 uova, 50 gr cioccolato, latte q.b., 2 cucchiaini di 
                                        lievito in polvere per dolci
per il "gelato": 1 uovo, 250 gr ( circa) mascarpone, zucchero a velo vanigliato, 2-3 cucchiai di 
                          zucchero di canna, 1/4 di stecca di vaniglia, latte q.b.
caffè
zucchero a velo 
varnelli
menta fresca



Torta .Montare le uova con lo zucchero fino a farle risultare bianche e ferme. Unire le arachidi tritate, il cioccolato sciolto. Amalgamare il composto, aggiungere se necessario latte per ottenere un composto dalla giusta densità. Versare in uno stampo rivestito di carta forno e cuocere in forno
a 180°C. per 30-40 minuti.

"Gelato". Montare l'uovo con lo zucchero di canna, unire il mascarpone, lo zucchero a velo e latte (precedentemente fatto bollire con i semi di vaniglia) per raggiungere la cremosità desiderata. Amalgamare bene e riporre nel freezer.

Dolce. Nella fondina di servizio distribuire un caffè espresso e un paio di cucchiaini di  varnelli, adagiarvi un cubo di torta, disporvi sopra il gelato, terminando con foglie di menta, vaniglia e zucchero a velo.




quest'isoletta era così piccola, che mi fece tornare in mente il pianeta del  piccolo principe:
" Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco
la tua piccola vita malinconica. Per molto tempo tu
non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei
tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il
quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto:
   " Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a
vedere un tramonto..."
   " Ma bisogna aspettare..."
   " Aspettare che? "
   " Che il sole tramonti..."
   Da prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e
poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
   " Mi credo sempre a casa mia!..."
   Infatti. Quando agli Stati Uniti è mezzogiorno
tutto il mondo sa che il sole tramonto sulla Francia.
basterebbe poter andare in Francia in un minuto
per assistere al tramonto. Sfortunatamente la
Francia è troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta
ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo.
E guardavi il crepuscolo tutte le volte che lo
volevi... " Un giorno ho visto il sole tramontare
quarantatrè volte!"
   E più tardi hai aggiunto:
   " Sai...quando si è molto tristi si amano i
tramonti..."
   " Il giorno delle quarantatré volte eri tanto
triste? "  Ma il piccolo principe non rispose. "


libri 
Il piccolo principe
La strada per Istanbul
Varnelli anice da gustare


Film
Neverland  un sogno per la vita
Che ne sarà di noi

Musica
Andrea Guerra