venerdì 26 febbraio 2010

Muffin alla vaniglia, confettura di fragole e cioccolato bianco



Un dolcetto morbido, dal meraviglioso inebriante profumo di vaniglia ;), ripieno di dolce confettura di fragole e ricoperto di goloso cioccolato bianco



grazie alle preziose indicazioni della fantastica Federica riesco anche io a fare i muffin:))
questi li dedico a te Federica!!!!

Ingredienti
per circa 8 muffin

250 gr farina 00, 1/2 bustina di lievito vanigliato, 100 gr zucchero, un pizzico di sale
200 gr latte, 2 uova, un baccelo di vaniglia, 100 gr burro
cioccolato bianco

In un pentolino far scaldare il latte unendo i semi della vaniglia. Far raffreddare.

In una ciotola riunire la farina e il lievito setacciati, lo zucchero e il pizzico di sale

In un'altra ciotola unire le uova, il latte profumato alla vaniglia, il burro fuso e amalgamare.

Nella ciotola con la farina versare tutti gli ingredienti liquidi e amalgamare fino ad ottenere un composto cremoso.

Disporre gli stampini sulla lastra del forno. In ciascun stampino versare qualche cucchiaio di composto, un cucchiaio colmo di confettura di fragole e altro composto.

Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20' o comunque fino a doratura.
Disporli su una griglia e far raffreddare.

Sciogliere il cioccolato bianco e decorare i muffin.


Con questa ricettina partecipo alla raccolta di Pan di panna

martedì 23 febbraio 2010

Cena marocchina: colori, sapori, sensazioni ... Marocco ...

Il Marocco mi è rimasto nel cuore!
Mentre la fantastica Gaia è nella meravigliosa Africa ripenso alla mia vacanza
I colori, gli odori, i sapori, la gente, tutto di quel meraviglioso, misterioso mondo resterà per sempre con me!
Una serata per sognare di essere tra le dune del deserto, tra le strette vie del souk, nella magica Marrakech
Una cena per immergerci nella magia del Marocco con le sue profumate e colorate spezie
Qualche libricino ci guida nella preparazione, tutti al lavoro! mio fratello pane e biscottini, mia mamma e Sa taglio delle verdure ed io il resto dei piatti.


Lanterne dalle magiche luci e musica


la cena è pronta!

Pastilla di pollo

Harira

Cous cous alle verdure, legumi e carne



Tajine di pollo con olive, mandorle, uvetta e limone
Pane
Seffa
Tè alla menta

Biscottini

Una cenetta per sognare e andare lontano in una terra affascinante e misteriosa

" Appena si arriva nel Sahara, che sia la prima o la decima volta, ciò che si nota è l’immobilità. Fuori dalle città prevale un incredibile, assoluto silenzio; e al loro interno, persino nei posti più affollati come i mercati, c’è una quiete nell’aria, come se una forza consapevole, che non sopporta l’intrusione del rumore, soffocasse e disperdesse immediatamente i suoni. E poi c’è il cielo, al cui confronto tutti gli altri cieli sembrano timidi tentativi. Solido e luminoso, è sempre il punto focale del paesaggio. Al tramonto, la netta ombra arcuata della terra gli si solleva velocemente contro l’orizzonte, sezionandolo in una parte illuminata e una oscura. Anche quando tutta la luce del giorno è svanita e lo spazio è denso di stelle, conserva un colore blu intenso e bruciante, più scuro allo zenit e pallido verso terra, tanto che la notte non diventa mai davvero buia. Lasciata alle spalle la porta del forte o della città, superati i cammelli sdraiati all’esterno, vi inoltrate tra le dune o verso la dura pianura sassosa e per un attimo vi fermate, soli. Ben presto, o cominciate a tremare e tornate di corsa dentro le mura, oppure restate lì, lasciando che vi capiti qualcosa di molto particolare, qualcosa che tutti coloro che vivono qui hanno sperimentato e che i francesi chiamano le bapteme de la solitude. E’ una sensazione unica e non ha niente a che fare con la malinconia, poiché la malinconia presuppone la memoria. Qui, in questo paesaggio puramente minerale rischiarato dalle stelle come da razzi, persino la memoria scompare; non resta nient’altro che il vostro stesso respiro e il battito del vostro cuore. Dentro di voi inizia uno strano processo di reintegrazione, niente affatto gradevole, e avete la possibilità di combatterlo, scegliendo di restare la stessa persona di sempre o di accettare che compia il suo corso.
Perché nessuno che è stato nel Sahara per un po’ è lo stesso di quando vi è arrivato”
Paul Bowles, Le loro teste sono verdi; le loro mani azzurre. Scene dal mondo non cristiano

mercoledì 17 febbraio 2010

Romantica cena



Insalatina di fragole e parmigiano all'aceto balsamico e menta
Grissini integrali al sesamo con robiola e confettura di fichi
Filetto di sgombro al campari e arancia su letto di rucola
Brie al miele di acacia e peperoncino
Olive alla paprika e arancia
Cuori di pasta sfoglia
Cuori al cioccolato con crema al mascarpone e rum



Tartine al salmone e fragole
la ricetta è qui

Piccoli involtini di salmone
la ricetta è qui Grissini integrali al sesamo con robiola e confettura di fichi
i grissini li ho presi belli e pronti ma volendo qui c'è la ricettina per prepararli in casa
e cliccando qui la ricetta della confettura di fichi

Filetto di sgombro al campari e arancia su letto di rucola
prendere del buon filetto di sgombro all'olio extra vergine di oliva sistemarlo in una ciotolina versando sopra qualche cucchiaio di campari e il succo di mezza arancia.
Poco prima di servire, mettere la rucola in una ciotolina, adagiarvi il filetto con il succo di arancia e campari, una macinata di pepe e decorare con una fetta di arancia

Brie al miele di acacia, olio e peperoncino
Sistemare le fettine di brie sul piatto da portata condire con miele di acacia e olio extravergine di oliva e per un tocco piccante un piccolo peperoncino a pezzettini.

Olive alla paprika e arancia
diverse ore prima di servire mettere in una ciotola olive snocciolate con succo di mezza arancia, paprika a volontà e pezzettini di arancia. Poco prima di servire condire con buon olio profumato.


Cuori di pasta sfoglia
da un bel rotolo di pasta sfoglia già pronta ricavare tanti piccoli cuoricini, sistemarli sulla lastra rivestita di carta forno, spolverarne alcuni con la paprika e altri con il sale. Cuocere in forno già caldo a 180° fino a doratura.
Sfornare, far raffreddare su griglia e servire

Cuoricini di hamburger mediterraneo
ho seguito attentamente le indicazioni di Erborina che sono qui ricavando dalla carne tanti cuorici con un piccolo tagliabiscotti

Filetto di maiale alla senape con salsa alle olive
per questa ricetta ho utilizzato un piccolo filettino seguendo la ricetta di Dada che troverete cliccando qui

Cuori al cioccolato, crema al mascarpone e rum
per il dolce devo ringraziare Erborina, il suo dolce splendido mi ha subito conquistata
poi nell'esecuzione l'ho leggermente modificato
qui l'originale
qui la ricetta modificata:
per la torta: 2 uova, 200 latte intero, 250 gr farina, 50 gr cacao in polvere, 120 gr zucchero, 5-6 cucchiai di olio, 1 bustina di lievito, 10-12 noci
Montare le uova con lo zucchero. Setacciare la farina, unire il cacao e il lievito.
Unire tutti gli ingredienti. Alla fine unire le noci a pezzetti.
Versare in un stampo da plumcake rivestito di carta forno e cuocere in forno già caldo 180° per circa 40-50' fare la prova stecchino. Sfronare e far raffreddare. Tagliere il dolce e con un tagliabiscotti dalle fette ricavare tanti cuori.
per la crema: 250 gr mascarpone, 2 tuorli, 4-5 cucchiai di zucchero, marsala
Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il mascarpone, amalgamare, unire il marsala e amalgamere il tutto.
Come consiglia Erborina servire i cuori al cioccolato accompagnati da un bicchierino di crema al mascarpone e un bicchierino di buon rum.



giovedì 11 febbraio 2010

Romantica Gradara


Gradara...storia, amore e poesia

Sulle colline marchigiane, al confine tra Marche e Romagna, sorge la splendida Gradara, con la sua rocca e il piccolo borgo medievale raccolto nella doppia cinta muraria.

La torre dell'orologio ci accoglie

Un salto in un tempo lontano, tra dame e cavalieri, amori e audaci imprese.


Una visita guidata per scoprire l’incantevole borgo. La guida ci accompagna, partendo dalle mura fino agli interni più segreti della Rocca narrando storia, intrighi e leggende.

La nostra passeggiata inizia sulle mura per ammirare lo splendido panorama collinare con i borghi circostanti e il monte Titano, dall’alto ammiriamo il piccolo borgo fin su la rocca.



Si prosegue al Museo Storico dove particolare attenzione è dedicata alla storia di Paolo e Francesca


Personaggi a grandezza naturale, documenti, immagini, riproduzioni della camera di Francesca, i versi danteschi

Continuando nella visita vediamo armi e strumenti di tortura, ricostruzioni di momenti di vita contadina, riproduzioni delle sale della rocca ed infine alcuni passi in una delle tante grotte scavate nel sottosuolo del borgo.

Passeggiando tra stretti vicoli, case e botteghe andiamo verso la rocca

superiamo il ponte levatoio


e ci ritroviamo nell’elegante cortile, da qui niente foto:(
Le sale interne ricordano i momenti di vita delle antiche famiglie che le abitarono: Malatesta, Sforza, Della Rovere.
Una stanza, la più attesa, la più misteriosa, la più emozionante, la camera di Francesca, in cui due sedili vicini e un leggio ricordano i versi del sommo poeta fa da sfondo alla
storia di Paolo e Francesca, la tragica storia d’amore dei due sfortunati amanti

Francesca nobile fanciulla, il padre decise di dare la mano della bella fanciulla a Giovanni Malatesta, brutto e sciancato, detto Giangiotto.
Il matrimonio si celebrò ma agli occhi di Francesca si presentò Paolo, detto il bello, fratello dello sposo, che per procura sposo la fanciulla.
Sgomento! Quando il vero sposo apparve agli occhi di Francesca. Ma la fanciulla dovette rassegnarsi al suo destino. Un destino che le avrebbe riservato qualcosa di ancor più terribile.
Giangiotto per svolgere la propria carica di Podestà era spesso lontano dalla sua Francesca e Paolo di tanto in tanto passava a far visita alla sua bella cognata.
Un giorno Giangiotto fù avvertito e così fingendo di partire rientrò da un passaggio segreto.
Mentre i due leggevano la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra si diedero un bacio.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
Di Lancillotto, come amor lo strinse:
soli eravamo e senza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella letture, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno non più vi leggemmo avante

( Dante, Divina Commedia, Inferno, canto V )

Giangiotto li sorprese! Estrasse la spada, Paolo scappò per una botola ma il mantello si impigliò e mentre Giangiottolo stava per colpirlo Francesca si parò davanti per morire entrambi.

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense!

( Dante, Divina Commedia, Inferno, canto V )

I due amanti resi immortali dal sommo poeta, da Petrarca, Boccaccio, D’Annunzio e da abili pittori ci accompagnano durante la nostra visita.

Dietro l’altare della cappella del castello ammiriamo una terracotta invetriata attribuita ad Andrea della Robbia o alla sua scuola “ Madonna e Santi “ meravigliosa opera d’arte con ornamenti e splendide bianche figure che si stagliano su fondo turchino

Terminiamo il giro delle sale ammirando una bellissima romantica mostra
Baci Rubati
storie d’amore tra arte e letteratura


Baci di sventurati amanti protagonisti di amori contrastati o negati, baci furtivi, baci colpevoli di amori impossibili
Una selezione dei più famosi baci della letteratura e della pittura italiana:
il bacio di Paolo e Francesca opere di: Amos Cassioli, Ludovico Cremonini e Giuseppe Poli
il bacio di Lancillotto e Ginevra opera di Domenico Morelli
il bacio di Romeo e Giulietta nell’acquerello di Francesco Hayez e nell’opera di Gaetano Previati Tristano e Isotta opera di Lionello Balestrieri
Ugo e Parisina opera di Bartolomeo Giuliano

Con le immagini dei romantici baci lasciamo le nobili stanze della rocca, ritorniamo, sotto un soffitto di stelle, a passeggiare e sognare per i romantici vicoli.



Osterie, enoteche, antiche taverne offrono ricette della cucina marchigiana e romagnola
Le botteghe espongono maioliche e ceramiche dipinte a mano, una piccola incantevole bottega è zeppa di folletti, fatine, polverine magiche, ciondoli e libri di magia!!
Questa e molto altro è la magica romantica medievale Gradara!!

A San Valentino sarebbe bellissimo passeggiare per le vie del borgo illuminate da fiaccole e lanterne, cornice romantica per una sera d’amore tra storia e poesia

Gradara d’amare
San Valentino al castello di Paolo e Francesca
12 – 13 – 14 febbraio

Spettacoli a teatro, visite guidate “Sulle tracce dell’amor cortese”
Itinerari a tema
Gradara aderisce alla giornata mondiale del risparmio energetico
M’illumino di meno
sabato 13 alle ore 19 spegnerà l’illuminazione pubblica del centro storico che sarà illuminato da 1000 candele e da fari led a basso consumo che tingeranno di rosso la cinta muraria rendendo ancora più magico questo luogo d’amore.
Chi entrerà nel borgo potrà accendere una candela e portarla con se in uno dei ristoranti di Gradara per assaporare i menù o durante la passeggiata per rendere ancora più romantica la magica serata.


                                                       Partecipo alla raccolta di Anna

scade il 7 luglio 2010 per tutte le informazioni cliccate qui


lunedì 8 febbraio 2010

Cicerchiata



Un altro dolce di Carnevale
anche questa volta niente fritto!
Le piccole palline andrebbero fritte ma ho provato a cuocerle in forno e il risultato nn è niente male!!

Questa ricettina nn è delle più veloci:( bisogna star lì a fare tanti bastoncini e tante piccole palline, ma per il risultato che si ottiene, almeno una volta l'anno, vale la pena!!


Deliziose palline dal delicato sapore di limone e mistrà tenute insieme dal miele

Ingredienti
2 uova
3 cucchiai di zucchero
1-2 cucchiai di mistrà
3 cucchiai di olio
Buccia grattata di 1 limone
250-300 gr farina 00

230 gr miele di acacia
40 gr miele di castagno
5 cucchiai di zucchero
Buccia grattugiata di mezzo limone

In una terrina sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il liquore, l'olio e la scorza di limone. Amalgamare bene. Aggiungere pian piano la farina, quella che serve ad ottenere un composto morbido, impastare fino ad ottenere una pasta non appiccicosa, dalla consistenza simile alla pasta fatta in casa.

Sistemare la pasta sulla tavoletta di legno tenedola in un sacchetto di plastica o coperta con una ciotola. Prelevare piccole porzioni di pasta e lavorarla con le mani per formare un bastoncino sottile della grandezza di una matita.
Tagliare piccoli tocchettini di pasta ( massimo 1 cm) e dar loro forma arrotondata
( io nn ho dato loro la forma rotonda perchè avevo quasi 2 kg di pizza che mi aspettavano per essere stesi e farciti, per cui ho risparmiato tempo e fatica)

Adagiare le palline sulla lastra del forno rivestita di carta forno e cuocerle a 200° ( statico) fin quando nn saranno lievemente dorate ( circa 15'-20).

A questo punto le ho fatte raffreddare e visto che ero indaffarata con la pizza, le ho chiuse in un contenitore e il giorno seguente ho terminato il dolce:)

In una larga padella versare il miele. la buccia grattuguata di limone e sopra lo zucchero.
Mettere sul fuoco basso. Quando inizieranno a sciogliersi ed a formare un pò di schiuma, mescolare con un cucchiaio di legno e versare le palline.
Alzare leggermente il fuoco e mescolare amalgamando bene.
Dopo qualche minuto togliere dal fuoco, mescolare per far unire il miele alle palline.

Versare il dolce su di un piano unto di olio o su vassaio coperto di carta forno.
Con il cucchiaio di legno dare la forma che si desidera al dolce e lasciar riposare in luogo fresco alcune ore prima di servire per far raffreddare e solidicare.




Sistemare sul piatto di portata e servire

giovedì 4 febbraio 2010

Biscotti ... dal sapore semplice come quello di una volta





Una ricettina nata dalla voglia di preparare qualcosa di dolce per una colazione dal sapore di una volta.
Biscotti semplici e genuini come quelli che sfornavano le nostre nonne per deliziarci e coccolarci


Ingredienti
per 10 biscotti (belli grandi)

150 gr farina 00
180-200 gr farina di riso
2 uova grandi appena raccolte
1/2 bicchiere di latte
90 gr zucchero
50 gr olio buono
1 bustina di lievito per dolci vanigliato

In una terrina setacciare la farina, aggiungere tutti gli altri ingredienti e amalgamare fino ad ottenere un composto facile da lavorare per poter ricavare delle palline.
Lasciar riposare l'impasto per una mezz'ora.
Prelevare piccole quantità di pasta, formare delle palline e adagiarle su lastra rivestita di carta forno.
Cuocere in forno caldo a 180° ( statico) per circa 30' o cmq fino a doratura.
Sfornare e far raffreddare su griglia.


lunedì 1 febbraio 2010

Agrumini


In questi giorni è talmente freddo che nn si ha proprio voglia di mettere il naso fuori di casa e così domenica siamo stati al calduccio, tra calde coperte, film, libri e ricettine:)

Io e Sa abbiamo preparato dei dolcetti di Carnevale, gli agrumini, una ricettina che avevo già postato lo scorso anno ( eccola qui ), l'abbiamo rifatta con qualche piccola modifica e sopratutto senza friggere:)
e si! le frittelle sono irresistibili ma l'odore e il sapore del fritto nn sempre mi fa impazzire e così si è provato con il forno e il risultato è stato delizioso:)


Ingredienti
per la pasta
150 gr farina 00
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di latte
due cucchiaini di mistrà
un cucchiaio di olio
un cucchiaino colmo di lievito per dolci
un pizzico di sale
per la farcia
2 limoni
3 arance
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di zucchero di canna


Sulla tavoletta di legno fare una fontana con la farina, al centro aggiungere l'uovo, lo zucchero,il sale, il latte, l'olio, mistrà. Iniziare a mescolare con una forchetta amalgamando pian piano la farina agli altriingredienti, aggiungere il lievito ed impastare amalgamando bene il tutto.
Far riposare la pasta.

Nel frattempo, in una ciotola grattugiare le scorze degli agrumi, aggiungere lo zucchero e qualche cucchiaio di succo di limone e arancia e mescolare.

Infarinare il piano e stendere la pasta tirando una sfoglia molto sottile.
Distribuire la farcia su tutta la pasta e arrotalare come si fa per le tagliatelle:)
Tagliare tante fettine larghe 1- 1,5 cm.

Rivestire una lastra con carta forno e adagiarvi i rotolini in modo che si veda l'arrotolatura.
Cuocere in forno già caldo 190-200° per circa 20-30 minuti o cmq fino a leggera doratura.
A metà cottura, girare i rotolini, spolverare con zucchero di canna e proseguire la cottura.

Sfornare e mangiare!!

croccantini fuori, morbidini dentro e dal delizioso sapore di caramello e agrumi :)